di Marco Giustinelli
I numeri ci dicono che l’Albano di Fratini e Bernoni è la più forte degli ultimi dieci anni, da quando, cioè, si è tornati nella massima serie regionale dopo i fasti della Serie B e dei tanti campioni stranieri, principalmente sudamericani, che hanno vestito la maglia della squadra della famiglia Sette. Poi la storia cambia. Si punta sui giovani che hanno imparato il futsal all’ombra della Tomba degli Orazi e Curiazi. Si soffre, in questi anni, con quattro volte che si incrociano le dita nella scommessa, sempre vinta, dei Playout. Era il periodo in cui la massima aspirazione era la “salvezza tranquilla”. Ma intanto si lavorava e, con il ritorno in panchina di Stefano Sette, si sono cominciati a vedere i primi risultati. Dopo il dramma della pandemia con campionati stravolti, dal 2021 l’Albano comincia ad alzare la voce. Bel gioco, ottimi giocatori, ambiente sereno e motivante, indipendentemente dai risultati. Investimenti sullo staff e sul Settore Giovanile. Si sta, finalmente, nella parte sinistra della classifica. Era l’obiettivo a cui si aspirava all’inizio della stagione e si centra alla grande. Anziché aspirare alla “salvezza tranquilla”, la squadra comincia a prendere coscienza delle proprie potenzialità e a credere che ci si può togliere qualche soddisfazione in più. Fino alla metà del girone di ritorno si lotta per la zona Playoff, poi, qualche problema di spogliatoio e la panchina corta, posiziona la squadra ad un onorevolissimo settimo posto a soli otto punti dalla zona promozione. Quest’anno, in un campionato più difficile (ce lo dicono sempre i numeri) si lotta dalla prima giornata per essere tra le più brave della classe e si sta sempre con il fiato sul collo a chi ha buttato sul piatto investimenti economici ben più significativi e ha ingaggiato giocatori d’oltremare, molti dei quali di enorme bravura. E si arriva ad oggi. Mancano solo quaranta minuti alla conclusione di un campionato bellissimo, dove solo all’ultima giornata si deciderà chi lo vince, chi va ai playoff, chi avrà una ulteriore chance di salvezza attraverso i playout, chi lascerà la Serie C1 per riprovare a salirci nella prossima stagione. I numeri, sempre loro, ci raccontano che nelle passate dieci stagioni, l’Albano ha realizzato al massimo 44 punti nel 2018/2018 e nel 2014/2015, posizionandosi rispettivamente a 3 e a 11 punti dal quarto posto. Oggi, di punti , ne abbiamo 43 e la distanza dalle due terze è di solo un punticino. Se arriva a 46, come è nelle sue possibilità, la squadra, oggi affidata a Roberto Scafetti, raggiungerà il miglior risultato degli ultimi due lustri e rischierà, seriamente, di doversi giocare una piacevolissima extra season. E se ciò non dovesse accadere, rimane la consapevolezza di poter continuare ad essere protagonisti in un campionato importante come la Serie C1. Ma prima di dover applaudire le nostre dirette concorrenti, ce la metteremo davvero tutta perché ad essere applaudita possa essere l’Albano. Forte anche contro le avversità. Alessandro Casciotti che si rompe (auguri campione!) nella gara decisiva dove, ironia della sorte, si era arrivati con un solo portiere a disposizione. E si perde per 3 a 2. Si deve rinunciare in tante occasioni a Simone Silvestri, la star della squadra, a causa di problemini fisici, finalmente ormai superati. Come superati dovrebbero essere anche gli acciacchi di Lorenzo Tudini, il perno della nostra difesa che, alla vigilia dell’inizio di stagione ha avuto un gravissimo incidente di gioco in una partita amatoriale, che ce lo ha tenuto fuori per tutto il torneo. Lo avremo a disposizione, a Dio piacendo, solo agli inizi della prossima. Le squalifiche ci privano simultaneamente, nella gara contro i primi della classe, di entrambi i nostri bomber, Bernoni e Essien. Abbiamo passato, in questa stagione, momenti di purissima sfiga, ma anche altri di fortunati accadimenti, come le due vittorie all’ultimo secondo con Città di Zagarolo e Fiumicino. Ma, mettendo tutto sulla bilancia, credo che siamo ancora in credito con la Dea bendata. E, allora, giustizia vorrebbe che Madama Fortuna pagasse i suoi debiti sabato prossimo, quando nove squadre su quattordici vedranno compiersi il proprio destino sportivo, compresi i nostri avversari dell’ultima giornata che soltanto combinando un nostro passo falso con risultati da altri campi, possono far rimanere acceso il lumicino della salvezza.
Ci attende una settimana impegnativa e un sabato difficile, ma ce la possiamo fare. Questa è l’Albano. Fatta di idee, di sogni, di passione, di uomini coraggiosi e di tanto sudore. Un Albano fatta di muscoli e amore. Per i nostri colori, la nostra maglia, lo sport e la Vita.