PICS OF THE MATCH

Il Real non è quello dell’andata, potevamo aspettarcelo, e infatti si presenta in cima alla montagna con un atteggiamento tutt’altro che rinunciatario, ma i golden boys sottovalutano la partita quanto basta solo per complicarsela un po’ e regalare attimi di batticuore al pubblico pagante, non per catafotterla alla malora, come direbbe Montalbano. E non la catafottono, anche perchè il vantaggio (sopraggiunto dopo svariati episodi di, diciamo così, imprecisione – vedi sotto) arriva con l’interno aperto di Giusti sbattuto vicino alla ragnatela allo scadere del primo tempo (rete numero 5.5 per lui in campionato). (Fai anche 5.2). Il bestione loro è lento a carburare ma ha gamba, un Nicolai con spunto ma imbronciato lo manda in affanno ma tutto ciò che riesce a fare è lasciargli per ricordo l’elastico dei suoi calzoncini a metà prima frazione, poi più nulla. Il malcontento del coach negli spogliatoi è tangibile come l’allarme per il coronavirus e appena rientrati provvede Micio ad allentare la pressione con un po’ di polvere da sparo e un mirino ubriaco che punta solo il primo palo, ma a quanto pare gli dèi hanno stabilito che a Boomdabash basta prendere la porta per migliorare lo score e lui ringrazia. I nascosi però non si nascondono più di tanto e fanno capolino più del dovuto, pizzicano il 2-1 con la sontuosa assitenza di Fiasco (che stende il tappeto rosso e spalanca le tende del sipario) e ci credono. Ma a questo punto, l’entrata in scena sullo scacchiere del pezzo decisivo: il cavallo che non ti aspetti, mossa a L, dalle retrovie. Destriero DeRo scalpita furioso e appena si apre il cancello della scuderia imperversa a tutta velocità sulla prateria che arriva al limitare del secondo palo, Archi lo sprona con uno zuccherino tagliato finissimo e l’animale scalcia con tutta la sua forza: portiere e morale del Real ne escono malridotti. Ma c’è ancora il faro Fiasco a tenere acceso il lume della speranza e si portano ancora un gradino sotto, 3-2, Micio li graffia di nuovo e sempre sul palo vicino, come a ribadirgli di stare a bada: eppure il finale è al gusto di brivido, perche il Real ha garra come l’indomabile spartano, e ci deve pensare lo stesso DeRo (ha cavalcato con il vento) con un salvataggio da cinema aiutato da qualche pezza rattoppata proprio dar Saracinesca per evitare la frittata. Nonostante sulle sue ginocchiere ci sia scritto “mi apro alla chiusura” proprio come l’indovinello di Harry Potter e ci sia tempo anche per la gloria del bestione per il definitivo 4-3. Ma si sa, cosa sono tre bocce imbustate senza il loro Fiasco? Ai goldens l’ardua sentenza.

Bocce time: la scienza non è tutto. A volte c’è qualcosa che la supera. A volte c’è qualcuno che si sveglia una mattina e decide di prendere le leggi che governano il mondo e di farne carta straccia. Perché c’è una sola cosa piu forte della Natura: l’essere Tiger. E se nessuno vuole essere Robin, certe giornate nere Tiger non vuole esserlo neanche l’ombra di nessuno. Ed è ciò che è successo proprio quella domenica mattina. Se ci state chiedendo il bocce time di Albano-Real nascosa?? Il c l a m o r o s o pallone che non riesce a spingere dentro Nicolai su passaggio fatato di Gabigol, a ZERO metri dalla linea di porta, deve solo sfiorarlo e invece no, fa a braccio di ferro con le leggi di Newton e ha la meglio lui, ci casca sopra, crediamo l’abbia comunque toccata ma la sfera va verso il palo, solo che era proprio dentro la porta quindi accarezza il montante e sta entrando lo stesso, se non fosse che in porta ci è finito prima lui e la sua stessa gamba fa da barriera, cerca di scostarsi e la palla sta di nuovo entrando lo stesso, ma non fa in tempo neanche a togliersi, è piu veloce il difensore che si era scontrato col proprio portiere a spazzare. E a fargli capire che una palla da calcetto ha appena fatto gol con lui schiaffandolo in porta. Ed è volata ad esultare.
Futsal time: la copertura spaziale di Cecio su ripartenza loro 2 vs 1 nel primo tempo, sull’1-0 per noi, le astronavi dell’impero Real attaccano velocissime ma il nostro bulldozzer innalza lo scudo stellare su tutta la galassia, taglia fuori un jet sbarrando la linea di trasmissione del segnale radar e va a stringere addosso al piu pericoloso arginandolo come la diga di Assuan e facendolo uscire dall’orbita del pianeta Albano
Golden boy: ancora Nicolai protagonista con un doppio assolo che gli vale la medaglia d’oro e anche quella d’argento. Prima torce un braccio all’incauto dirigente Marco che aveva osato dirgli “va bene Micky” durante la sostituzione, prendendosela anche con il davvero incolpevole cartellone pubblicitario che rimedia una cinquina non indifferente, poi corona la prestazione con un urlo accompagnato da gesto inconsulto rivolto alla Curva dei Gufi, che era andata in visibilio per un tunnel sopraffino operato ai suoi danni da Rosso Malpelo. Focoso piu che nervoso, frustrato piu che focoso. Ma senza rancore. Pelide Achille.