PICS OF THE MATCH

Forse la miglior prestazione messa in mostra dallo scatto del semaforo verde sulla stagione, ma c’è qualche infrazione di troppo e bisogna pagare la multa anche stavolta, non certo per eccesso di velocità però dato che la pratica andava chiusa con una certa fretta. E invece no, il solito Nicolai (cap annebbiato e evanescente a dire il vero) incespica sotto porta gia al primo minuto su invito di Michetti, e si capisce da subito che non sarà facile superare il gattopardo appostato tra i loro pali quando poco dopo vola a togliere la bomba dello stesso Michetti dall’incrocio.

La palla circola, i secondi in classifica non sembrano cosi impenetrabili, qualche folata offensiva ma siamo bravi a chiudere, il lampo è a metà primo tempo quando un Cecio sempre piu altruista (ci dobbiamo preoccupare?) imbuca per Nicolai che si fa murare di nuovo, ma stavolta raccoglie la respinta e la rigira improvvisamente in mezzo per Fattore che temporeggia a modo suo e dice gatto quando ce l’ha nel sacco: 1-0. Si mantiene questo punteggio fino al thè caldo con una certa scioltezza, ma forse è proprio nei fomenti della bevanda che si scioglie la nostra tensione: al rientro siamo più compassati, le giocate non riescono bene, abbiamo altre occasioni per chiuderla tra cui il cucchiaio di Nicolai a tu per tu col portiere, l’idea c’era, l’esecuzione è da dimenticare.

Col passare dei minuti il Ciampino inizia a decollare sulle ali dei suoi 747 da aeroporto e sembra come se i golden boys si sentissero crescere dentro il richiamo gravitazionale del loro inesorabile destino di golden, forse piu retriver che boys. E il modo con cui scegliamo di perderla è veramente da cani: due palloni sul secondo palo, due deviazioni balorde di spalla o torace, di certo con tutto tranne che i piedi, che accendono la luce rossa e danno l’ok dalla torre di controllo per il decollo dei secondi in classifica. È come se a un certo punto ci pentissimo di quanto di buono fatto vedere fino a quel momento e ci lasciassimo cadere per l’inconsistenza del nostro crederci, come se avessimo paura di noi stessi: e questo è di molto peggiore della mancanza dei mezzi per raggiungere la grandezza. Basterebbe prenderla un po’ più di petto.

Gli approfondimenti:

Bocce time: il tiro di Nicolai addosso al portiere loro che poteva portarci sul 2-0, Fattore lo libera con una discesa furibonda e detta il passaggio per il facile appoggio a porta vuota, ma il Tiger Eyes prima pensa che il gioco sia fermo, poi realizza che è solo davanti al gattopardo e giustamente decide di rimarcare la superiorità delle tigri sui gattopardi, guarda negli occhi il suo avversario prende la mira e spara volutamente sulle sue ginocchiere (non ci sorprenderebbe una conseguente imprecazione del mister)

Futsal time: la rubrica sarebbe ricca di episodi ma purtroppo la redazione ha smarrito i dati a supporto, ci scusiamo per il disagio

Golden boy: conquista la sua seconda nomination (e il suo secondo Oscar) coach Maurizio Baroncini, allontanato dal direttore di gara causa espressioni blasfeme esclamate a più riprese, il tutto dopo aver iniziato a bestemmiare al minuto 2 ed essere stato richiamato verbalmente per la prima volta al minuto 3. Da dietro la rete poi ci mette il carico da 11, prendendosela con un tifoso che aveva alzato la voce e avendone anche per i suoi giocatori che lo invitavano a lasciar perdere, ma l’apice lo raggiunge qualche giorno dopo quando attribuisce al capitano la colpa della propria squalifica. La sua colpa? Avergli fatto tirare la ventesima bestemmia, quella fatale, dopo altre 19 precedenti completamente gratuite. Caparbio.