PICS OF THE MATCH

Serviva il bottino pieno per presentarsi al cospetto di Megara (leggi girone B categoria Under 21) con un residuo minimo di credibilità e gli Hercules di mister Barone rispondono presente all’undicesima fatica, o all’undicesima giornata, fa lo stesso. La collina Velletri non è certo insormontabile, in classifica sono lì dietro a due passi, e ad affrontarla subito dal versante della discesa ci pensano Cecio e Archilletti, rapaci a capitalizzare buone iniziative di Micio & co. provenienti dalla destra. Gli sbiaditi non ci stanno e provano a dire la loro ma gli sprazzi sono poca cosa e gli spazi sono chiusi, vietato l’accesso ai non addetti. Il terzo gol è un repentino avvitamento di Schizzo su corner che graffia così (piu che griffa) la prima marcatura da quando ha deciso di passare dall’altra parte del galleggiante, quella dove si tocca, per farsi un bagno di umiltà: e arriva proprio all’epilogo del primo tempo. Per fortuna stavolta non ci si perde la carica nel tunnel del campo di calciotto e nella seconda frazione sono ancora legnate fresche con il rasoterra di Nicolai (taglio premiato da Micio in rifinitura), la maledetta di Giusti (se così possiamo chiamarla, di certo una qualche maledizione doveva avercela) e il timbro finale di Fattore a certificare che la raccomandata dei golden boys è pronta per essere spedita. Raccomandata poco raccomandabile ma di certo vivace e irriverente, almeno quello. Del Velletri non si aveva più notizia ma l’ingresso in campo della loro riserva d’oro (Fiasco, n.d.r.) restituisce nuovo smalto e zelo rinnovato alla manovra dei ~vitelloni~ velletrani che trovano la via del gol per ben due volte, rigorosamente quella preferenziale ovvero sotto le gambe del Saracinesca. Alla fine è 6-3 e il triplice fischio arriva tra qualche apprensione di coda e qualche bagliore di fiducia caleidoscopica.
Quelle di Ercole erano state dieci, la nostra fatica compiuta è la numero 11, ma forse siamo ancora in tempo per assistere a una redenzione dopo i misfatti precedenti. Anche perché c’è una Megara da cui farsi perdonare.

Bocce time: In anteprima assoluta diamo il benvenuto in questa sezione a un gol realizzato. La redazione incorona Giusti per il tocco del tutto involontario e assolutamente non cercato che costringe la rotella del tabellino a girare sul numero 5, quinto gol appunto, suo malgrado. Il predatore d’area aveva tutt’altre intenzioni, tra cui per esempio addomesticare quella palla e farci pace, il gol non rientrava nei piani ma è bastata la nomea famigerata del bomber a far spostare gli avversari. Lo ringraziamo per l’emozione.
Futsal time: le linee di passaggio governate in lungo e in largo da Micio, anzi dal geometra Micio, dall’ingegner dottor professor Micio Michetti capomastro in armeria, che erano tutte sue e appartenevano soltanto a lui. Perché per un Micio passano infinite rette, e un fascio di rette passa per uno e un solo Micio.
Golden boy: stavolta è Nicolai a tagliare il traguardo a braccia alzate, lui che dopo aver segnato il 4-1 e essere cascato, strano a dirsi, trova la forza per rialzarsi di scatto e fare una corsa di gran lunga piu veloce di quella precedente, passare dietro la porta avversaria e andare a stampare in faccia al gufo Tudini lo sguardo di sfida che gli aveva promesso alla vigilia. Statuario come Mark Bresciano, solo più polemico. E indomabile.